In merito al “come essere felici” potremmo scrivere una quantità enorme di articoli, ma, tutto sommato, i concetti fondamentali per ricavare la vera felicità sono riassumibili in una semplice frase:
“Se ci accontentiamo di quello che abbiamo e di ciò che siamo, allora siamo felici.”
A dire il vero, esiste una frase ancora più breve e molto più profonda, ed è quella che il Dalai Lama utilizza per spiegare l’essenza di questo sentimento:
“Il segreto della felicità è la soddisfazione”.
Questa frase non ci esorta a vivere secondo la materialità della vita, né seguendo una comprensione spirituale, bensì apprezzando solo ciò che accade!
In questo modo, secondo il Dalai Lama, è possibile realizzare quello che si vuole soltanto dopo aver accettato ciò che si possiede.
Questo porta alla mente la teoria di Maslow, o meglio la piramide di Maslow, che spiega la gerarchia dei bisogni umani e come questi si succedano per arrivare ad essere felici. Ma procediamo per gradi.
Chi era Maslow?
Abraham Maslow era l’eminente psicologo che ha sviluppato la teoria riguardante la necessità psicologica degli esseri umani. Questa teoria viene rappresentata sotto forma di piramide, al cui interno sono presenti tutti gli stadi che l’individuo deve necessariamente soddisfare per raggiungere la realizzazione personale.
Maslow sosteneva che noi esseri umani abbiamo dei “bisogni”, e che questi debbano essere soddisfatti in ordine di priorità (livelli della piramide). Solo soddisfacendo il livello inferiore potremmo accedere al livello superiore. Quindi per raggiungere le vette più alte, necessariamente bisogna passare per quelle più basse.
Possiamo dire che questa piramide racchiude in sé il vero segreto della felicità e la successione sequenziale per arrivarci. È una sorta di tavola magica, come quella che si vede nei film, e che ci permette di esprimere il massimo del nostro potenziale seguendo un percorso specifico.
Ecco la rappresentazione grafica della piramide di Maslow:
Come vedi nella figura, la piramide è costituita da 5 livelli, ognuno dei quali contiene un determinato gruppo di “bisogni”.
Dunque, per essere felici bisogna soddisfare in ordine tutti i livelli della gerarchia fino a stabilirsi sull’ultimo: Autorealizzazione. Vediamo adesso ogni singolo livello:
Livello 1 – Fisiologia: racchiude tutto quello che è alla base della vita: il poter respirare, mangiare, dormire, riprodursi, etc.
Livello 2 – Sicurezza: vi troviamo le nostre esigenze personali primarie, come la casa, il posto di lavoro, la salute, etc.
Livello 3 – Appartenenza: si toccano principalmente i rapporti con gli altri, ovvero l’amicizia, la famiglia, le relazioni sentimentali, etc.
Livello 4 – Stima: racchiude i sentimenti che nutriamo verso noi stessi, l’autostima, l’autocontrollo, il rispetto, etc.
Livello 5 – Autorealizzazione: riguarda l’astrazione della nostra personalità, la moralità, la creatività, l’assenza di pregiudizi, la risoluzione rapida dei problemi, e così via. In poche parole, in questo strato vive la felicità.
Se non si soddisfano tutte le esigenze dei livelli più bassi saremo sempre in “deficit” per accedere ai livelli più alti.
Un esempio
Bene, adesso voglio farti capire come questa gerarchia dei “bisogni” impatta direttamente sulla nostra vita:
Pensa a una persona depressa. Questa persona probabilmente è ferma al secondo livello della piramide e non riesce ad accedere ai livelli superiori. Sai perché?
Perché una persona che vive questo disagio, trova difficoltà a relazionarsi con gli altri (livello 3), è ha una bassa autostima verso se stessa (livello 4), e di conseguenza non si sente realizzata e felice (livello 5).
Per poter risolvere questo problema, la persona in questione dovrebbe per prima cosa trovare gli elementi presenti nel livello 2 che gli impediscono di evolversi, e solo successivamente dedicarsi nel curare meglio i rapporti con gli altri, l’autostima e tutti i sentimenti dell’autorealizzazione.
Dunque possiamo dire che non è possibile raggiungere la felicità personale (livelli 4 e 5) se siamo bloccati nel deficit dei livelli inferiori (livelli 1, 2 o 3).
Questi impedimenti però non devono bloccarci ulteriormente. Al contrario, significa che dovremmo abbandonare tutte quelle indecisioni e quegli ostacoli e arrivare al successo attraverso altri atteggiamenti. Sono i nostri livelli più bassi che ci aprono la strada verso i livelli più alti.
E’ impossibile poter correre se prima non impariamo a camminare, è giusto, non trovi?
Bene. Ora ecco un consiglio per te: Vuoi sapere come essere felice?
Perfetto! Allora osserva la piramide di Maslow, identifica il livello in cui ti trovi, dopodiché cerca di capire quali sono gli elementi che ti impediscono di salire al livello superiore e inizia a soddisfarli gradualmente.
Ricorda di non andare di fretta né con troppa calma. Datti un limite di tempo, tipo un mese, entro il quale salire di stato. Non hai tutto il tempo del mondo per prendertela comoda, perché la felicità di domani inizia da oggi!
Il segreto della felicità si nasconde dietro i tuoi bisogni. Trova i vuoti e riempili, in questo modo potrai veramente essere felice.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e che ti abbia dato una spinta in più verso il tuo miglioramento personale. Se ti va condividilo nei tuoi social, così potrebbe aiutare anche qualche tuo amico/a!